Arrivano le feste di Natale, i dolci, le tradizioni di famiglia e io penso a te che mi hai fatto crescere come una principessa tra cose belle e preziose, l’arte e le antichità, nutrendo la mia mente e viziando il mio palato. Ricordo i morsi di nascosto alle lastre di canditi e le dita infilate nel cioccolato caldo, i Pizzicotti incartati di rosso dedicati alle mie guanciotte di bambinetta, il profumo del panforte appena impastato. La Sapori fu la mia casa delle bambole, i suoi profumi e colori la radice dei miei peccati di gola. Le domeniche a casa tua, i giochi insieme, il nascondiglio nel sottoscala dietro al totem di Aligi Sassu aspettando di far paura al maggiordomo che passava col vassoio del caffè, le risate quando di nascosto mi insegnavi le parolacce dal Vernacoliere.
Sei stato il primo uomo che ho visto conquistare il mondo dei perbenisti con ironia e sagacia, vivere la vita di imprenditore senza mai dimenticare gli altri, godendo della bellezza del mondo, scegliendo ed amando senza vergogna. C ‘è tanto di te in me, se non il sangue certo il sentimento e il gusto della sfida nella vita, perchè famiglia sono le persone che dividono con te sentimenti e vita.
Ti penso e ti voglio bene ovunque tu sia zietto.