6 ottobre. 6 marzo. Tra 6 mesi esatti farò 50 anni. Ma la cosa non mi preoccupa. Per niente. Per me quello dell’età è un discorso molto relativo. Sì, perché non considero il tempo come un qualcosa di reale. Direi piuttosto che è un qualcosa di relativo. Il tempo per me è un sentimento e non ho mai vissuto come critico il passare degli anni. Non l’ho vissuto carica di aspirazioni da bambina, né piena di paure man mano che crescevo. Anche perché credo nell’infinità dell’anima. La morte, per me, non esiste. È solo un passaggio, l’ennesimo. Il tempo è solo un accessorio della vita. Ciò che cadenza ogni singolo attimo de
lla mia quotidianità è il pensiero, quello che sono, come mi sento. Continuo a fare progetti, ma non riempiendoli di aspettative, piuttosto con la voglia di affrontare nuove sfide. C’è chi mi dice che mi dovrei fermare e godermi quello che ho costruito, ma per me è una cosa impensabile. Non mi sono mai fermata, né sul lavoro né nella vita. Ho avuto sempre e solo un punto fermo. E quel punto fermo è mio marito Marco, con cui condivido la mia esistenza da ben 31 anni. Certo, c’è anche Lorenzo, mio figlio. Ma lui è un’evoluzione. La mia vita è tutta una continua evoluzione, anche per ciò che riguarda la mia attività professionale di designer. Forse è perché sono dei pesci, un segno che fa coesistere in me una parte molto pragmatica, quella che oggi mi vede un’imprenditrice, e un’altra più astratta, che fa di me una creativa incapace di rinunciare al disegno e che mi vede sempre con una matita tra le mani. Quella con cui disegno i miei gioielli. Già, i gioielli. Un mondo al quale mi sono avvicinata all’università, quando frequentavo la facoltà di giurisprudenza. Casualmente avevo conosciuto una ragazza che aveva un negozio di bigiotteria. L’aiutavo ad allestire le vetrine e mai avrei pensato che lì avrei incontrato degli orafi che mi avrebbero cambiato la vita. Mi è bastato conoscerli per capire che non avrei mai fatto l’avvocato. E così è stato. Ci ho messo un po’ a lasciare l’università. Per qualche tempo ho portato avanti sia lo studio sia la mia passione per i gioielli. Per me il laboratorio orafo era un vero e proprio paese dei balocchi. Indossavo il grembiule blu e mi immergevo in quel mondo fatto di pinze, tronchesi e laminatoi, da cui usci
vano delle opere d’arte. Probabilmente è stato quello il primo vero passaggio della mia vita. Ho lasciato l’università ad un anno dalla laurea, quando mi mancavano solo quattro esami. Ma avevo capito che quella vita non era la mia, non mi apparteneva. E se ci penso oggi, rifarei tutto esattamente nello stesso modo. Non rinnego nulla, anche perché gli studi scientifici prima e la formazione universitaria poi hanno definito la mia forma mentis, mentre l’arte orafa ha alimentato la mia creatività. Quei due pesci a cui facevo riferimento qualche riga più su: uno, un vero e proprio squalo, l’altro invece uno di quei pesci che nuota libero. La libertà è una cosa che mi appartiene. E oggi posso dire di aver trovato il mio equilibrio tra queste due essenze. La mia vita è cosi e mi piace. Mi sono costruita la vita che volevo, costellata di dolori, com’è per tutti, ma che condivido con quelle persone che sento appartenermi. E il mondo che mi circonda è tutto da scoprire. Lo esploro viaggiando. I viaggi sono un’altra mia grande passione. Ho viaggiato tanto, ho visto tantissime parti del mondo. E ogni volta che salgo sull’aereo mi guardo indietro e saluto quella città che mi vede partire dicendole “ci vediamo presto”. Il viaggio è un qualcosa di emozionale, sia quando ti porta fisicamente fuori, in un altro Paese, sia quando affronto una nuova sfida. Come quella che inizia oggi. È il 6 ottobre 2018. Tra 6 mesi farò 50 anni e il Festival di medicina tradizionale e complementare sta per iniziare. Ci vediamo in giro.
Creativa,designer,events planner #cristianamarianigioielli #cibidelmondo #cottaocruda#festivaldimedicina #creativa #eventsplanner #nataconlamatita