Riflessioni sul 25 novembre
Sono una donna, una donna fortunata perche’ non conosco i segni della vergogna sul mio corpo.
Sono cresciuta in mezzo agli uomini, un po’ per caso un po’ per scelta, condivido con molti di loro lavoro, affetto, amicizia e non ho mai avuto paura.
Questo è certamente un privilegio.
Durante la maternità desideravo un figlio, un uomo, perche’ credo che siamo noi madri che facciamo dei maschi degli uomini.
Educare i figli alla conoscenza, renderli sensibili al bello e agli altri puo’ cambiare le cose.
Perche’ prima dei pugni e degli schiaffi dobbiamo vincere l’ipocrisia, il preconcetto che ci crede diverse,migliori o peggiori,solo grazie ad un cromosoma.
La violenza nasce dalla mancanza di rispetto, dall’ignoranza e dalla paura.
Sono una donna che combatte le sue battaglie, che non ha segni sul corpo delle violenze dei maschi, ma i segni nell’anima della loro mancanza di rispetto, delle battute “da maschi” quando gli giri le spalle perche’ se non riescono a sopraffarti con le parole in un confronto ci provano con le malignità e il cameratismo maschile. Oggi ne ho visti tanti mettersi in prima fila davanti a una panchina rossa, alcuni avrebbero dovuto nascondercisi dietro.
Sono orgogliosa comunque di quella panchina rossa a due passi dal mio ufficio che mi ricorderà ogni momento perche’ ho deciso di dedicare il mio tempo, la mia vita a cercare di cambiare le cose.
PS: porto con orgoglio le mie scarpe rosse tacco 12