Ascolto la musica, amo i concerti, ma non sopporto i sottofondi musicali.
Mi piace il silenzio perché in quei momenti la mente ti assale.
È li che comincia il pensiero creativo.
Sorrido cordialmente,
mi faccio chiamare per nome ed evito le distanze formali, ma non permetto a molti di conoscere il mio cuore e i vulcani che abitano la mia anima.
Sono strana: capisco gli altri, ma spesso vengo fraintesa.
Sono impulsiva, faccio progetti che diventano la mia ragione di vita ed appena decollano li lascio volare via.
La mia vita è stata una rosa piena di spine, non sono mai stata definita dolce perché non taccio quando sento le assurdità.
“Lei è, lei ride, lei piange, combatte e lei trabocca. Lei non conosce la via di mezzo. Lei è dagli estremi opposti, lei è una corda tesa.
Lei non scambia il nero per il rosa.
Lei lo odia e lei lo adora.
Lei è zucchero e lei è salata.”
Sembro avere un coraggio inaspettato, ma le mie paure esistono e sono tenute sotto chiave.
Preferisco il dolore della certezza al fastidio del forse, amo la chiarezza anche se vivo sogni silenziosi nella mia testa.
“Lei è sì e lei è no.”
Ho sempre tante domande e penso da sola le risposte prima di porle per non farmi trovare mai impreparata.
Sembro essere dura, ma dentro sono piena di ferite.
Mi piace essere un gruppo, ma so stare bene anche sola.
Valorizzo gli inizi, ma so che a volte sono necessarie alcune fini anche se creano dolore.
Parlo molto e mi pento, sono silenziosa e mi pento di più.
Non mi adatto all’ordinario per soddisfare le aspettative degli altri. Piango dentro quando nessuno mi vede e fuori sorrido sempre per non dare soddisfazione.
Sono tutto o niente. La via di mezzo mi imbarazza, non mi appartiene. Sono figlia dei terremoti della mia terra ed ho imparato a ricostruire me stessa dopo quelli dell’anima.
Sembro sempre calma, ma in fondo sono caos.
It’s me
I listen music, I love concerts, but I can not stand the background music.
I like silence because in those moments the mind attacks you.
That’s where creative thinking begins.
I smile cordially,
I let others call me by name and avoid formal distances, but I don’t allow many to know my heart and the volcanoes that inhabit my soul.
I’m strange: I understand others, but I often get misunderstood.
I am impulsive, I make projects that become my reason of life and as soon as they take off I let them fly away.
My life has been a rose full of thorns, I have never been called sweet because I do not rest when I hear absurdities.
“She is, she laughs, she cries, fights and she overflows. She doesn’t know the middle way. She is from opposite ends, she is a tight rope.
She does not exchange black for pink.
She hates him and she loves him.
She is sugar and she is salty.”
I seem to have an unexpected courage, but my fears exist and are kept locked.
I prefer the pain of certainty to the annoyance of perhaps, I love clarity even if I live silent dreams in my head.
“She is yes and she is no.”
I always have a lot of questions and I think to myself the answers before asking them so I will never be unprepared.
I seem to be tough, but inside I’m full of wounds.
I like being a group, but I can feel good even alone.
I value the beginnings, but I know that sometimes some ends are needed even if they create pain.
I talk a lot and I regret, I’m silent and I regret more.
I do not adapt to the ordinary to meet the expectations of others. I cry inside when no one sees me and I always smile outside to give satisfaction.
I’m all or nothing. The middle way embarrasses me, it does not belong to me. I am the daughter of earthquakes in my land and I have learned to rebuild myself after those of the soul.
I always seem calm, but basically I am chaos.
Bellissima presentazione, ma autobiografica…e gli “altri” cosa dicono?
chissà…vediamo se commentano
una descrizione molto esaustiva, creata come un dipinto sulla tela con incisive pennellate di colore.
bentrovata!
Grazie!