Nomade

Sto respirando ogni particella di questa mia terra, gli orizzonti, i cieli che si susseguono sempre diversi nel cambio di stagione, i profumi della terra e delle erbe bagnate, il sole tiepido che illumina i ricordi e i click con cui cerco di fissare gli attimi nella memoria.

È sempre piu’ difficile partire, lasciare, allungando lo sguardo a nuove albe.

E poi sarà complicato dire arrivederci alla mia terra adottiva che mi accoglie ogni volta con l’abbraccio del sole, coi sorrisi aperti e affettuosi di chi non sa chi sei, ma condivide con te le proprie meraviglie; un paese dove sei giusta come sei, senza sforzi o veli, dove sorridersi e abbracciarsi significa solo “sono felice di essere qui.”

Click

Fermare il tempo che corre in pochi istanti, attimi di felicità che ti riempiranno l’anima per sempre.

Chi ama non è mai solo né conosce il buio

Mi perdo tra gli scatti di emozioni, luoghi momenti,

ci nuoto dentro dolcemente,

come nell’acqua tiepida del mare d’agosto rischiarato dalla luna.

Non temo la profondità del fondale né l’invisibilità

dell’orizzonte, solo l’apatia dell’anima.

Ho chiuso il cerchio

Ho smesso di punirmi per colpe non mie

di cercare di essere diversa o di piu’ di quello che sono

di vivere la vita anche per chi l’ha perduta.

Ora sono solo io

senza piu’ rabbia né paura.

Un ruscello che procede lento,

che gode del tepore del sole

e accoglie le creature che si immergono in lui.

Sono acqua

Sono sole

Sono fruscio di foglie mosse dal vento

Sono l’aria che spettina dolcemente i tuoi ricci ribelli e ti accarezza il viso

Sono colei che si nutre di parole pensieri e colori

che crea continuamente nuovi mondi per continuare a sorridere.

Color Ciano

Tra mille sguardi e sorrisi manca il tuo ogni giorno di piu’

Questa gigante bolla in cui levito si contrae tra pensieri e ricordi

e come un utero presto mi sputerà via

Galleggio tra i rumori del mondo ormai ovattati e il tranquillo sorriso di clown dipinto sulle cicatrici di queste lunghe esistenze.

Neanche il corpo riesce piu’ a dolere

tutto risuona come una pigra melodia

da ascoltare mollemente

distesa tra i campi di girasole e il mare.

Sorridi sempre

Alle volte si guarisce da soli guardandosi allo specchio.

Ieri mattina le fratture si facevano sentire piu’ del solito e cosi’ mi sono concessa l’immobilità, silenziosa e senza voglia di nulla ho guardato per un bel po’ il soffitto commiserandomi, che a dirmi “poracitta” qualche motivo ne avevo.

Poi squilla il telefono, allungo la mano sul comodino, il solito call center che non vuoi e intanto sfioro un sassolino.

Un ricordo piacevole si apre e comincio a sfogliare la galleria del telefono che è un po’ anche della mia vita e i pensieri di quanto sto perdendo a causa dell’incidente sono sostituiti dalle migliaia di immagini che ho li e nel cuore, luoghi di infinita bellezza, sguardi di amore, abbracci pieni di affetto, occhi che ti sorridono.

E tra i tanti, ci sono quelli bellissimi di Annie, pieni di amore e gioia di vivere, che mi esortano a non cedere al grigio plumbeo della tempesta, ma a guardare la dove il sole continua a splendere ogni istante.

E cosi’ cara Annie mi hai di nuovo preso per mano e portato fuori dal grigio nell’azzurro piu’ profondo, nel sole, nel verde dei prati e nello stupore dell’arcobaleno, e li fluttuo col tuo sorriso che risponde al mio e prometto: da oggi sono di nuovo sole.

Siamo luce sempre e per sempre, moriamo solo quando decidiamo noi di spegnerla per nasconderci nel buio.

Tutto passa

Tutto passa,

anche i girasoli hanno ormai piegato la testa al tempo

e gli sguardi affascinati su di essi sono solo languidi ricordi.

Cammino tra loro come qualsiasi altro giorno di questa vita,

le cose sono ferme immutabili, la casa, il salice piangente, la vecchia palizzata, ma il mio sguardo è nuovo, non sa di futuro ma di nostalgia del passato.

E mentre respiro profondamente questo luogo,

mi accingo a dirgli addio.

La rugiada che bacia ancora i fiori di camomilla trova spazio anche nei miei occhi, che, più appannati del solito, scrutano l’infinito che non c è.

Mi chiamo Cristiana

Mi chiamo cristiana

Sono appartenuta ad un solo uomo per tutta la vita

Ho studiato, lavorato, donato me stessa,vissuto i ruoli come ci si aspettava da una brava bambina,

Dovere è il verbo di questo mio tempo

Mi chiamo Cristiana

la mia anima ribelle è libera

Ho sognato di conoscere tutti i luoghi, ho volato con l’anima percorrendo sentieri sconosciuti, pensieri ed emozioni,

ho scolpito, dipinto, amato, ricercato, studiato tutto quello di cui nessuno mi aveva mai parlato

Immaginare e creare sono i verbi del mio tempo

Mi chiamavano Cristiana

ed ero una bambina a cui insegnarono ad essere forte e a guardare il mondo negli occhi

Ho sofferto e nascosto il dolore nei luoghi bui del sentire

Celare e sorridere erano i verbi del mio tempo

Mi chiamo farfalla e ora sono pronta a volare

Adeguata

Avevo solo bisogno di un abbraccio

di quelli che ti dicono che andrà tutto bene

quelli che ti fanno sentire giusta e leggera

e ti fanno scordare tutti gli avresti dovuto, i potevi, le imperfezioni

sarebbe bastato poco,solo un attimo, per riconoscersi nel sentiero

e aver voglia di proseguire il cammino.

In quel momento mancato è il vuoto di una vita, fatta di mille cose

il silenzio che continua ad assordare,

e ancora e ancora cerco nei distanti quel tocco rassicurante che non c’è

Silenzi rimbombanti

Quanti silenzi pieni di parole per nascondercisi dentro

Quante fughe per non guardarsi

e continuare a sognarsi diversi

E poi quel languore continuo, che non è fame e non puo’ essere placato

e ti accompagna in ogni istante,

anche quando il buio della notte si fa luce e illumina ogni tua ombra.

E li mi trovo e ti trovo, libera.

Sto

Ho corso nei corridoi bui del tempo,

ho trattenuto il respiro a lungo abbracciando le piccole bolle d’aria lungo il percorso.

Sono precipitata nel nero piu’ assoluto e poi risucchiata dal un vortice inarrestabile per arrivare qui, distesa al sole, mentre tutto fluttua intorno a me e si susseguono immagini piene di luce e di colore.

Cercare di capire, di gestire l’esistenza senza trovare certezze e fine, per poi lasciarsi andare leggeri e farsi trovare dalla luce.

Saudade

Tornare a casa, la mia città, dopo mesi e sentire e vedere le tracce del tempo che l’hanno segnata ferocemente.

I solchi sul viso del centro mostrano che si è lasciato andare: sciatto e spettinato, dimentico della gloria del passato, ormai appare inerme e decadente.

Manca la luce e il grigio divora gli spazi, le vie, i vicoli.

Le luci dei negozi sembrano lucciole sporadiche tra tanti affacci bui, e il brulicare frenetico delle 13, quando dagli uffici e dai locali ci si riversava in strada verso casa, è un sogno ormai lontano.

Passeggio col naso all’insù alla ricerca di un raggio di sole, dei sorrisi di chi passeggia, delle voci dei bimbi che rincorrono la palla.

Dorme, triste e raffreddata la mia città, inacidita dalle invidie, erosa dalle privazioni, dimenticata dai suoi figli, ormai priva della gioia delle loro risate.

E così ti osservo, nelle mille sfumature di grigio mentre il buio ti divora pian piano e attendo il calar della sera per sognarti com’eri sperando che domani tu risplenda di nuovo nel sole.

Saudade.

Eclissi

E poi la luna cominciò a mordere il sole

Stanca di guardarlo brillare da lontano

saltò su dal mare

e, mordendolo piano da un lato,

lo copri per qualche istante agli occhi del mondo,

mentre lo accarezzava dolcemente.

Le ali di Icaro

E ci siamo di nuovo, ricomincia il percorso “montano” fatto di buche, strettoie e salite impervie. Sembra proprio che il trail running sia lo stile della mia vita ora, con l’anima che vola sopra le cose e al tempo e il corpo fatica a contenerla.

Le mie ali di Icaro continuano a muoversi leggere e incaute, mentre si spiumano qua e la, mentre lo sguardo continua a perdersi al di la dell’orizzonte.

Respirro nell’alba che dolcemente mi accoglie per sciogliermi poi nella bellezza del tramonto.

Continuo a planare leggera tra due mondi senza piu’ appartenere ad essi, sono un’ospite saltuaria che si affaccia sorridente all’uscio per cogliere un abbraccio mentre dice arrivederci.

Come una rondine

Nel rigido inverno, la rondine abbandona il nido, Sentendo nel cuore un profondo dolore. Sa che nulla sarà come l’ha lasciato, E il mutare del mondo la riempie di sconforto.Il nero delle sue ali riflette il tormento, Mentre il bianco del petto rivela la sua purezza. Durante l’estate, cerca di riparare ciò che è stato infranto, Ma il richiamo del cielo è più forte della sua lotta.Sospesa nel cielo, evita il contatto con la terra, Perché sa che se toccasse terra, non potrebbe più partire. Il dolore di lasciare la sua casa è acuto, Ma sa che è necessario per sopravvivere, per continuare il suo volo infinito.

Correre senza respiro

La frenesia di fare, correre da una parte all’altra senza respirare mai, dimenarsi per non ascoltarsi, per non sentire il dolore, per non vedere ciò che la mente sa e il cuore non accetta.

Sentirsi niente, inutili, senza piu’ senso e voglia di sognare e con l’unico desiderio di correre sempre piu veloce, perche’ il dolore non ti possa arrivare.

Torre Mozza

Sarà la prima estate della mia vita senza di te, riuscirò a starti lontana?

Sei casa, amore, approdo sicuro, radici, l’orizzonte dove ritrovo ogni anno me stessa, eppure ho scelto di amare un altro lido, dopo tutta una vita di amore incondizionato sono stata travolta da una passione che mi rapisce gli occhi e riempie il respiro.

E se sulla tua riva ho sempre trovato pace e silenzio, alla fine ho scelto Las Burras, il calore che mi pervade ogni volta che affondo i piedi nella sua sabbia scura, i flutti freschi che si infrangono sugli scogli, i contrasti, la solitudine la bellezza mozzafiato.

Con te mi sento a casa, li sono viva, innamorata e piena di energia vitale.

Perdonami, so che mi mancherà la serenità delle tue albe, ma ho deciso di vivere la passione avvolgente dei suoi tramonti che fa vibrare la mia essenza.

Ancora non sono pronta a smettere di “sentire” e sognare.

Alba

A volte apro gli occhi di notte e penso che tutto questo nuotare controcorrente poi non serva a molto, che sarebbe bello lasciarsi andare e galleggiare portati semplicemente dalla marea come un piccolo legno marino.

Poi però mi alzo e scopro un’alba sempre nuova che mi inonda di bellezza e capisco che non potrei volontariamente rinunciare a scoprirne un’altra e un’altra ancora, assaporandone il profumo e i colori.

Il bruco

Il bruco quel giorno si sentiva strano e cominciò a preoccuparsi.

Si guardò e vide che il suo corpo stava cambiando e non si riconosceva piu’.

Cosi’ ebbe paura.

E mentre mille pensieri confusi gli annebbiavano la mente si addormentò pensando di morire.

Ma arrivò il sole a scaldare dolcemente la sua prigione, penetrando pian piano tra i fili che avevano sigillato il suo cuore e lo conquistò.

Cosi’ il bruco ebbe voglia di scoprire cosa c’era fuori dal suo rifugio e pian piano si affacciò

E mentre il sole teneramente lo abbracciava, il bruco scoprì che era morto davvero, trasformandosi in una meravigliosa farfalla.

Oltre

È nel silenzio della notte che ti trovo, piu’ che altrove, nei miei pensieri.


Questi momenti rubati al tempo che scorre veloce, cosi’ quieti, cosi’ lenti, cosi’ veri,
cullati da un silenzio che parla di fiabe, regine di carta, piccoli principi e baroni ostinati.


Quando i pensieri volano leggeri, ci galleggi dentro sorridente, re di questo mare infinito che mi avvolge e mi scalda, nell’oltre dove non mi perdo e non ti perdo.

Amore che vieni, amore che vai

L’amore tiene, non trattiene.

L’amore dà senza aspettarsi nulla indietro.

L’amore alberga in chi sa vivere sereno anche senza

L’amore si rivela in uno sguardo che ti abbraccia e sorregge con tenerezza piu’ che in mille parole

L’amore è il silenzio dolce di chi sa che stai cercando la via

L’amore è la sua mano che mi sfiora i capelli mentre mi si chiudono gli occhi seduta su un gradino alla stazione

L’amore è riascoltare i vocali solo per sentire la sua voce

L’amore è aspettare che torni ogni venerdì e mi venga ad abbracciare con lo sguardo da uomo e la tenerezza di un bambino

Fibre d’anima

Quanti tipi di dolori,

quante sensazioni, sfumature, fitte e mancanze di respiro puo’ sopportare il nostro corpo.

Si espande, contrae, attorciglia, per poi rilassarsi di nuovo.

Ma l’anima no, lei non ce la fa, cresce, si dilata per avvolgere cose e persone, si assottiglia fino a lacerarsi e poi con le sue trasparenze, i suoi buchi e ricuciture si raggomitola.

Prendetevi cura dei corpi,

ma amate senza confini le anime.

Lasciare andare

E poi a volte penso che se tutto va come deve andare è inutile continuare a nuotare controcorrente, tanto vale galleggiare lasciandosi trasportare dalla marea, in apnea, sotto il pelo dell’acqua, dove non arrivano piu’ rumori, voci, nè il dolore.

Lasciarsi andare,

lasciare andare,

per poter ricominciare…

La luce

La luce…

la luce del sole che ti inonda l’anima, il calore che la abbraccia mentre il corpo è accarezzato dal vento fresco di febbraio

la luce che brilla negli occhi degli amici canari quando ti salutano chiamandoti Mio amor

la luce che è arcobaleno in cui ognuno sceglie liberamente il suo colore

la luce che ti abbaglia impedendoti di vedere le cose brutte del mondo, ti anestetizza dal dolore e ti insegna a godere di ogni attimo

la luce che ti fa bella semplicemente perche’ sei serena in un luogo di pace.

Castello fatato

Per anni il mio cuore è stato un campo di accoglienza, un luogo dove molti sono venuti a pasteggiare, altri a saccheggiare, alcuni ad amare.

Non c’erano palizzate né confini, orari di uscita o di entrata, solo il piacere di dare la mano per camminare insieme.

Poi sono cresciuta, tardi per la verità, e a tre quarti della vita, ho costruito un castello su quel campo, con alte mura e merli attraverso cui guardare, feritoie ai lati per difendersi, ma anche per far entrare il sole.

E da li guardo le mie albe e i miei tramonti, che trasformano il giardino in spazi infiniti, il cielo unito al mare e il sogno si fa tutt’uno con la vita.

C’è un bellissimo ponte levatoio adornato di rose, che accoglie le persone invitate ad entrare, nuvole bianche che si rincorrono nel cielo e un profondo fossato in cui nuotano delfini.

Un piccolo cartello al lato recita “monatti non mi avrete piu’ “

Sense

Hai presente quella sensazione quando da bambina stringevi il filo del palloncino 🎈con tutta la tua forza per paura che volasse via ma pian piano sentivi sempre meno forza nella mano finché capivi che non potevi farcela da sola e lentamente allentavi la presa senza lasciare, sperando che arrivasse qualcuno a legartelo al polso, perche’ sapevi che stavolta da sola non ce l’avresti fatta?

Ecco cosi’ mi sento seduta su questo scoglio, in dubbio se sono ancora la bambina o gia’ il palloncino

2023

Ti ho accolto così, scalza, vestita della sola mia forza, con tante speranze, libera da schemi e convenzioni sociali,

solo felice di essere qui e guardare ancora lontano.

Inizia in questo modo una nuova grande avventura, fatta stupore, di parole, di sabbia, di sale e dolci note musicali scoperte qua e la in mezzo a suoni dissonanti ❤️

La mia vita

La vita è un viaggio cadenzato, non dagli anni, ma dalle emozioni, dai tramonti che ti hanno fatto tremare il cuore e le albe che ti hanno trovato ad occhi spalancati, stupito e in attesa del domani.

È il sole che ci accompagna illuminando il sentiero,

è il mare che si gonfia e ritrae costantemente disegnando sempre linee diverse sulla sabbia,

è il nostro respiro che si riempie di profumi nuovi ogni 2/3 secondi

è la sorpresa di uno sguardo dolce che ti avvolge facendoti sentire amata

Battito alternato

Per gran parte della vita cerchiamo di essere ciò che gli altri si aspettano da noi, un bravo figlio, un ottimo studente, un professionista di successo, finché un giorno il nostro sguardo incontra un estraneo nello specchio e allora capisci che non sei tu che vivi la tua vita, ma un ideogramma costruito dai desideri e dalle aspettative di altri e se resisti allo choc del primo istante, in quel momento diventi libero, riconquisti te stesso, la tua vita,i desideri e le passioni, e finalmente cominci a volare 🦋

25 APRILE

25 aprile

tanti pensieri,

tante parole inutili,

sulle labbra solo GRAZIE.

Grazie a chi ha tinto di rosso la terra,

grazie a chi è tornato ed ha raccontato,

grazie a chi è rimasto a custodire e far crescere ciò che esisteva,

grazie a chi ha continuato a credere e sperare.

Grazie ai miei cari a cui devo conoscenza, libertà, dignità.

NATA LIBERA

Mai farsi ombra

E poi all’improvviso hai paura,

così ti rannicchi in un angolo buio dell’anima nascosta nella tua stessa ombra,

cercando di scomparire al mondo.

Fuggi gli sguardi,

copri con un lenzuolo i tuoi sentimenti e speranze

e cominci a vegetare nell’ombra

respirando senza far rumore.

Cosi’ muori,

anzi sei gia’ morta anche se ancora respiri.

Sorridi

DEDICATO A CHI SI SENTE SCIVOLARE NEL BUIO

Esattamente 15 mesi fa è cambiata la mia vita: un viaggio a Modena, una diagnosi severa, la stanchezza, il dolore, la paura…quanti sentimenti in poche ore.

La necessità di cambiare tutto per continuare a vivere e la mancanza di energia per pensare a come fare.

Sembrava tutto una follia, ma la passione per la vita ha preso il sopravvento.

Ho perso tanto, ma ho avuto ancora di più.

La malattia è stata un dono prezioso, che ha portato con sé consapevolezza, amore, verità.

Ho perso alcune persone per scoprirne altre, impensabili, che sono diventate punti fermi.

Ogni giorno di più mi sento fortunata, per le persone, gli amici, i miei cari che hanno saputo compiere con me questo percorso.

Oggi sono diversa, migliore, piu’ felice.

Guarita?

In un certo senso, perche’ la mia patologia non è piu’ una malattia per me, ma una compagna di vita che mi dona tanto ogni giorno.

Oggi è un giorno un po’ piu’ complicato degli altri, mi sono sentita scivolare in un baratro senza fondo appena ho aperto gli occhi, avrei voluto richiuderli e lasciarmi scivolare giù nel buio… ma li ho aperti ed ho incontrato tanti sguardi pieni di calore, così mi sono rialzata ed ho ripreso il viaggio.

Oggi sono comunque grata e felice

Di vento e di mare

E forse è proprio quando sembri piu’ fragile, indifesa,

che sei piu’ forte;

quando vivi a modo tuo fino in fondo,

senza sottoporti al giudizio continuo del mondo,

smetti di ascoltare i rumori di sottofondo,

il vociare della gente,

le cantilene di paese,

per ascoltare solo il vento e le onde del mare.

E pian piano diventi leggera e galleggi nell’aria

senza sfiorare la terra bagnata di sputi e di lacrime.

40 anni

Oggi sono 40 anni…

ricordo precisamente quell’attimo

nonna col telefono in mano sbigottita non parlava

e io mi sentii strappare una cosa dentro.

Fu un urlo sordo,

atroce e violento

quello che uscì dalla mia gola mentre venivo risucchiata dal buio.

Non ricordo altro,

se non il silenzio che mi sommerse per anni,

il tuo ultimo vestito bianco

e io piena di colori

che avrei voluto essere al posto tuo.

Estate

E poi arrivò l’estate all’improvviso

e spalancò porte, finestre e cuori.

La pelle un po’ piu’ lucida,

i sensi svegli protesi al mondo nuovo che splende,

Il piacere del sole,

Il calore,

I colori delle bimbe nei prati,

I canti delle cicale

e il gelo, in quel pezzetto di cuore, divenne meno pungente.

Lontano

Lontano il ricordo del tuo sorriso,

la cura con cui mi guardavi,

l’abbraccio del tuo sguardo.

Ho continuato a vivere e sorridere,

ogni giorno, senza di te.

È sembrato naturale chiudere tutto in una scatola in fondo al cuore.

Sono solo i tramonti che spezzano l’incanto, riempiono lo stomaco di farfalle e gli occhi di lacrime,

e quel sorriso amaro ha di nuovo il tuo sapore.

La mia Umbria

È cosi’ facile farti perdonare da me,

come un’innamorata che pateticamente vuol vedere solo i pregi dell’ amato,

io qui stesa al sole guardo la valle e i monti,

il cielo nitido e mi pervade la pace.

Ti perdono così terra mia,

ogni istante di terrore,

ogni fiato sospeso,

ogni lacrima versata,

perché è amore ciò che mi fa sentire serena al solo guardarti.

Indissolubile

“Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata,

nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo,

nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato.’

Osho

Mi hai trovato in prima fila con i pugni chiusi e i denti serrati, mi hai ridonato il sorriso e poi pian piano te ne sei andato.

Per questo sarai sempre nel mio cuore.

Vita

Ci sono giorni che apri gli occhi e ti senti morire,

il tuo corpo ti parla ricordandoti come ogni singola cellula sia in grado di provare dolore,

come il movimento coordinato dei muscoli è una magia,

che le palpebre possono essere pesantissime e le gambe inermi, che i pensieri scivolano lenti nella mente e le parole rotolano via prima che tu le riesca a pronunciare.

Ed ogni volta,

tu scegli se lasciarti andare cercando di non sentire piu’ nulla,

o trovare in ogni singola cellula l’energia usata per comunicare il disagio ed usarla per alzarti dal letto e continuare a vivere.

Si è fortunati e padroni della propria esistenza finché si ha abbastanza energia per aprire gli occhi.

Senza tempo

Il sole scende su di noi creando ombre sotto i nostri occhi

La pelle macchiata dal passare dei soli estivi e le dita sapienti con cui mi sfiori

spiano un autunno che non tarderà ad arrivare,

ma la mia anima continua a brillare e ballare alla luce dell’alba come fosse ancora primavera

Inquietudine

Stamattina mi sono svegliata un po’ inquieta e per un attimo avrei voluto azzerare gli ultimi due o tre anni e tornare a quando ci brillavano gli occhi e incontrandoci ci abbracciavamo felici di essere amici.

E speravamo che il mondo potesse essere cambiato, progettavamo sogni e valli dove far correre unicorni e vedere spuntare fiori di cristallo.

E invece siamo di nuovo ad affrontare draghi e cavalieri neri, sotto un cielo plumbeo che non fa passare i raggi del sole e vela le valli del paradiso.

Cosi’ con le ali legate e un pezzo di carta in volto come scudo alla nostra paura, respiriamo piano e sogniamo da soli in un angolino buio.

Giorni veri

C è un giorno per nascere,

uno per vivere, sognare, creare

e uno per prepararsi a morire.

La consapevolezza che tutto sta per finire è piena di serenità,

si smette di correre incontro a qualcosa per cominciare a passeggiarci insieme,

con in volto un sorriso consapevole.

Sono giorni tutti tuoi, in cui non devi dimostrare più niente a nessuno, solo goderteli assaporare la tua vita e ciò che resta.

Pendolare del cuore

Ho fermato il nostro treno e sono scesa.

L’aria fresca ha rischiarato i miei pensieri

E tutto è apparso chiaro:

le incongruenze, i giochi, le parole,

i silenzi.

Troppi silenzi urlanti

che creano eco a pensieri instabili,

capriole di anime inquiete.

Ma adesso ferma

qui,

sotto un tiepido sole autunnale,

tutto appare lontano

e sorrido

Mamma

Non ho mai pensato di assomigliarti,
in realtà ho sempre creduto di aver preso da mio padre,
sia fisicamente che di carattere,
eppure ci sono degli scatti in cui, struccata e sovrappensiero,
perdo la mia fisionomia e divento te.


Tu eri piu’ bella,
lo sei sempre stata,
una bellezza elegante ed austera, come l’immagine che davi di te,
solo chi ha avuto la fortuna di conoscerti davvero ha assaporato la tua dolcezza e la tua dedizione.


Mi manchi.


Mi hai insegnato a custodire nascoste le cose preziose
e se solitamente tengo sopito in fondo al cuore questo immenso dolore,
stamattina con il tuo accappatoio indosso e la tua immagine sul volto
non riesco a trattenerti dentro il cuore.

È Natale ogni giorno

E’ Natale ogni giorno,
ogni istante,
ogni mattina,
ogni volta che mi guardi e mi fai sentire eterna,
la stessa ragazzina che sognava di cambiare il mondo e ancora non si arrende,
ogni volta che rallento stanca lungo il sentiero e trovo il tuo braccio a sorreggermi.


E’ Natale ogni volta che apro gli occhi
e guardo nostro figlio che cresce,
ogni volta che respiro e rinasco di nuovo.


Perché se Natale è un dono,
ogni giorno è Natale.


Dic2019

Capelli bianchi

Non e’ un problema il colore dei capelli ,

ma di sentirsi bene nei propri passi, vivere gli anni che si hanno per come li percepiamo, non come la società impone, godere questo che forse è il momento piu’ bello della vita, in cui sei te stessa e non devi piu’ dimostrare niente a nessuno.

Una ragazza passa la vita a dimostrare di essere forte, intelligente o capace come un uomo per avere simili opportunità di lavoro, ma anche bella, dolce, materna e feconda…se no apriti cielo, la società con un sorrisetto compassionevole ti ghettizza.

Quante volte dietro le spalle ho sentito mormorare,dopo averla spuntata in una discussione, “ma perche’ il marito non je fa fa 2o3 figli invece de sta a rompe i …”

Beh, io e mio marito di figlio abbiamo deciso di averne uno e al di là del sesso che avrebbe avuto di crescerlo come una bella persona, crescendo noi stessi con lui.

Che c’entra tutto questo coi capelli bianchi?

In fondo in un mondo di immagini è la chiave!

Io ancora non li ho,

o meglio non ne ho abbastanza per lasciarli liberi di mostrarsi, solo qualche filo che spunta fra le meches bionde che ho ricominciato a fare come a 20 anni, ma gli anni ci sono tutti e non li ho mai nascosti anzi li appunto come mostrine sul petto!

Eh si perche’ li ho vissuti tutti, profondamente e attivamente, contengo milioni di immagini di persone, posti, cose che una ventenne non puo’ nemmeno immaginare

e sono ancora curiosa e interessata alla vita come 30 anni fa, solo che ora so apprezzarne il profumo, la grandiosità l’attimo, tanto da non rinunciare piu’ a nulla, neanche a ballare sotto un palco in minigonna.

E per chi pensa che non sia adeguato alla mia età, sappia che non sa vivere la sua, al di la del colore dei suoi capelli.

Paura

Ogni tanto ho paura…

paura di ciò che non conosco, paura di ciò che non capisco, paura di non essere abbastanza brava da prevedere, progettare,capire, anticipare…

ogni tanto ho paura perche’ so di non essere fino in fondo forte come vorrei,

ogni tanto ho paura,

perche’ il resto delle volte sono cosi’ follemente arrogante da pensare di poter dominare e controllare la vita,

ma la vita poi mi ricorda che in fondo è lei che mi concede spesso di sentirmi leone anche se in realtà sono un micio…

Stop

“Mi manchi stop


Sta andando tutto male stop


Forse andrà peggio domani stop


Mi siedo in attesa che torni anche se so che non verrai stop


Ma non sono neanche piu’ triste,

sono solo spenta stop”


Quanto mi piaceva mandare telegrammi, creavano sorpresa, stupore e ti facevano sentire vicini.


Ti scrivevo telegrammi anche solo per dirti che ti volevo bene, perche’ sapevo che ti avrebbero fatto brillare gli occhi e al postino avresti detto orgoglioso
“è la mia principessa, è lontano che studia, non ma mi pensa sempre”


Mi manchi ancora e sempre.


E ti penso,

con gli occhi che brillano di lacrime,

ti penso.

E scese la notte

E scese la notte

E fu la piu’ buia

Una coltre nera in cui non vedeva neanche la speranza

E cosi’ senza occhi ne mani procedevamo a tentoni lasciando che la vita ci sbattesse qua e la lungo il sentiero

E mentre i piedi sentivano la strada inerpicarsi tra sassi e rovine,

il silenzio rimbombava nell’anima.

Eppure continuavamo a camminare,

vicini senza saperlo,

io spinta dal ricordo del tuo profumo

tu dalla rabbia di chi è ferito.

Tempo sospeso

Mi scrivi messaggi

io non rispondo.

Tempo sospeso,

tra noi,

quello in cui parla il silenzio.

E quando l’attesa è passata,

arreso guardi oltre l’infinito,

arriva il mio ciao imbarazzato

cucito di scuse leggere e inutili parole.

E mentre ti spunta il sorriso

e lo sguardo si illumina leggendo

Io ricomincio a vivere la vita guardando altrove.

Faro

Se tu sei stato raggio di sole che ha squarciato le tenebre perche’ io potessi essere la lieve luce che ti illumina il sentiero,

nulla potrà modificare il cammino:

né il mio orgoglio,

né la tua volontà.

Perderti,

perdermi,

perdersi,

sarebbe tornare nel limbo fino al prossimo viaggio,

ricominciare a cercarsi per scoprirsi di nuovo e navigare insieme.

E quindi aspetto,

ti guardo da lontano cercare la strada,

spero e prego che tu non cada, pronta ad allungare la mano per sostenerti.

Autunno

Sta per iniziare l’autunno:

grigio, pioggia, piccoli e grandi problemi, polemiche ed elezioni.
Poi arriverà il freddo, i raffreddori, la voglia di non uscire dal letto.
Un altro anno, amici che vanno e che vengono, lavoro, passioni e qualche segno in piu’ sul viso e sul cuore.
Ma se continuerò a sorridere e tu mi sorriderai, continuerò a sognare, ad inventare il futuro, creando e colorando i nostri cieli e miei spazi, sarà sempre estate: radiosa, sorprendente, appassionante.
E i segni sul viso saranno per espressioni di gioia e sorrisi,
i fili chiari tra i capelli frutto del sole,
e gli occhi profondi non temeranno gli abissi,
ma rideranno del celeste del cielo e del verde dei prati.
Con la bellezza nel cuore e negli occhi non si puo’ non essere felici
e sarà estate tutto l’anno.

Come la luna

Come la luna
ti osservo lontana
Corri, velato in viso,
senza scorgere la meta.
Ogni affanno, ogni passo sembra sempre piu’ nel buio,
perche’ i tuoi occhi hanno smesso di brillare e illuminare il sentiero.
Sento la tua rabbia,
Il tuo sangue ribollire e gonfiarsi come l’onda del mare,
la tensione che sale e gonfia ogni cellula
presto si trasformerà tutto in schiuma e ti vedro di nuovo sorridere sereno.

Io che amo viaggiare

Io che amo il mare,
Io che preferisco salire in aereo piuttosto che in auto,
Io che a viaggiare l’ho imparato da ragazzina quando tutti al massimo andavano a Riccione e i miei mi catapultavano a Londra,
Io che ho rinunciato a salire a bordo solo con il pancione perche’ non mi volevano 😃,
Io sono stata a casa tutta l’estate!
Ebbene si, niente mare, niente aereo, niente vacanze.
Eppure incredibilmente sono sopravvissuta col mio solito sorriso e la voglia di fare, sto scoprendo angoli della mia splendida regione che non conoscevo, mi godo un po’ di piu’ la mia casa, sperando cosi di tutelare un po’ di piu’ quelli che amo.
Non è la paura del contagio a tenermi lontano, ma il rispetto per chi mi sta accanto che potrebbe subire danni peggiori di me dal virus.
Odio la mascherina, mi toglie il fiato tanto da svenire, ma da qualce giorno ho ricominciato ad usarla con costanza, e non per decreto,
perché da un mese la nostra regione è piena di turisti provenienti da zone calde e molti umbri sono in giro in luoghi ancora a rischio.
Vorrei un autunno sereno senza dover saltare per ogni starnuto, che mio figlio dopo una maturità senza senso possa vivere l’università come merita e non davanti ad uno schermo, vorrei poter accendere la radio in auto senza ascoltare bollettini di guerra dagli ospedali e stupide teorie complottiste di rettiliani o personaggi che in cerca di notorietà si proclamano esperti della qualunque, vorrei non dover scegliere se è meglio rischiarsi la malattia o farsi iniettare in vena un vaccino sperimentale non sufficientemente testato, vorrei non dover dire a mio figlio quasi ventenne che non puo’ frequentare gli amici perche’ soffrendo d’asma rischia piu’ di loro.
Ecco so cosa non vorrei e tanto basta per continuare a sorridervi pur dietro un pezzo di stoffa o ad uno schermo di plexiglas. Con un po’ di buon senso tra un anno torneremo a viaggiare e a lamentarci dei ritardi dei voli troppo pieni 😁

Continuo a sorriderti

Se tu sei stato raggio di sole che ha squarciato le tenebre perche’ io potessi essere lieve luce di lanterna che ti illumina il sentiero,

nulla potrà modificare il cammino:

né il mio orgoglio,

né la tua volontà.

Perderti,

perdermi,

perdersi,

sarebbe tornare nel limbo fino al prossimo viaggio,

ricominciare a cercarsi per scoprirsi di nuovo e navigare insieme.

E quindi ti aspetto,

ti guardo da lontano cercare la strada,

spero e prego che tu non cada, pronta ad allungare la mano per sostenerti.