Alle volte si guarisce da soli guardandosi allo specchio.
Ieri mattina le fratture si facevano sentire piu’ del solito e cosi’ mi sono concessa l’immobilità, silenziosa e senza voglia di nulla ho guardato per un bel po’ il soffitto commiserandomi, che a dirmi “poracitta” qualche motivo ne avevo.
Poi squilla il telefono, allungo la mano sul comodino, il solito call center che non vuoi e intanto sfioro un sassolino.
Un ricordo piacevole si apre e comincio a sfogliare la galleria del telefono che è un po’ anche della mia vita e i pensieri di quanto sto perdendo a causa dell’incidente sono sostituiti dalle migliaia di immagini che ho li e nel cuore, luoghi di infinita bellezza, sguardi di amore, abbracci pieni di affetto, occhi che ti sorridono.
E tra i tanti, ci sono quelli bellissimi di Annie, pieni di amore e gioia di vivere, che mi esortano a non cedere al grigio plumbeo della tempesta, ma a guardare la dove il sole continua a splendere ogni istante.
E cosi’ cara Annie mi hai di nuovo preso per mano e portato fuori dal grigio nell’azzurro piu’ profondo, nel sole, nel verde dei prati e nello stupore dell’arcobaleno, e li fluttuo col tuo sorriso che risponde al mio e prometto: da oggi sono di nuovo sole.
Siamo luce sempre e per sempre, moriamo solo quando decidiamo noi di spegnerla per nasconderci nel buio.