E scese la notte

E scese la notte

E fu la piu’ buia

Una coltre nera in cui non vedeva neanche la speranza

E cosi’ senza occhi ne mani procedevamo a tentoni lasciando che la vita ci sbattesse qua e la lungo il sentiero

E mentre i piedi sentivano la strada inerpicarsi tra sassi e rovine,

il silenzio rimbombava nell’anima.

Eppure continuavamo a camminare,

vicini senza saperlo,

io spinta dal ricordo del tuo profumo

tu dalla rabbia di chi è ferito.

Tempo sospeso

Mi scrivi messaggi

io non rispondo.

Tempo sospeso,

tra noi,

quello in cui parla il silenzio.

E quando l’attesa è passata,

arreso guardi oltre l’infinito,

arriva il mio ciao imbarazzato

cucito di scuse leggere e inutili parole.

E mentre ti spunta il sorriso

e lo sguardo si illumina leggendo

Io ricomincio a vivere la vita guardando altrove.

Faro

Se tu sei stato raggio di sole che ha squarciato le tenebre perche’ io potessi essere la lieve luce che ti illumina il sentiero,

nulla potrà modificare il cammino:

né il mio orgoglio,

né la tua volontà.

Perderti,

perdermi,

perdersi,

sarebbe tornare nel limbo fino al prossimo viaggio,

ricominciare a cercarsi per scoprirsi di nuovo e navigare insieme.

E quindi aspetto,

ti guardo da lontano cercare la strada,

spero e prego che tu non cada, pronta ad allungare la mano per sostenerti.